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Babur, Zaiìr ad-Din Muhammad (1483-1530),
fondatore dell'impero moghul (1526).
Baccarini Alfredo (1826-1890),
Ingegnere di Ravenna, politico liberale. Partecipò alla difesa di Bologna (1848); eletto deputato (1876), fu ministro dei Lavori Pubblici nei gabinetti Cairoli e Depretis (1878-1883). Nella fase pionieristica della telefonia, a lui si deve il disegno di legge che accordò a società italiane in alleanza con la Bell le prime concessioni delle segnalazioni telefoniche. Ostile al trasformismo, si dimise passando all'opposizione.
Bachofen Johann Jakob (1815-1887),
giurista svizzero, professore di diritto romano a Basilea.
Baffi Paolo (1911-1989),
Governatore della Banca d'Italia (1975-79). Si laureò in economia e commercio alla Bocconi (1932), dove fu assistente di statistica. Entrato alla Banca d'Italia (1936), ne percorse tutti i gradini della carriera. Direttore generale dal 1960; alle dimissioni del governatore G. Carli, gli subentrò per quattro anni. Uscito di scena, fu nominato governatore onorario della Banca d'Italia.
Bailly, Jean Sylvain (1736-1793),
astronomo francese, deputato nel 1789 agli Stati generali (poi trasformatisi in
Costituente); durante la Rivoluzione francese il Bailly fu un moderato e
ricoprì le cariche di presidente della Costituente e di sindaco di Parigi. Fu
corresponsabile della sanguinosa repressione del luglio 1791 contro i cittadini
riunitisi al Campo di Marte, dopo il tentativo di fuga del re per firmare una
petizione repubblicana.
Baldissera Antonio (1838-1917),
Generale. Ufficiale dell'impero austroungarico, combattè in Boemia (1866); poi optò per l'esercito italiano. Partecipò alla spedizione in Eritrea (1888), divenne governatore della colonia. Dopo la sconfitta di Adua del gen. Baratieri, negoziò la pace con Menelik. Fu nominato senatore (1904).
Baratieri Oreste (1841-1901),
Generale. Volontario garibaldino (1860), passò poi nell'esercito regolare. Fu comandante delle truppe italiane in Eritrea (1891) e governatore della colonia (1892). Tentò la penetrazione in Etiopia senza successo (sconfitte di Amba Alagi, 1895; Mac-callé e Adua, 1896).
Barbès Armand (1809-1870)
Rivoluzionario francese; democratico piccolo-borghese; durante la monarchia di luglio fu uno dei capi dell'associazione segreta Societé des saisons; deputato dell'Assemblea nazionale costituente nel 1848; condannato al carcere a vita per aver partecipato alla dimostrazione popolare del 15 maggio 1848; amnistiato nel 1854; emigrato dopo l'amnistia, si ritirò dall'attività politica.
Barclay de Tolly, Michel (1759-1818),
principe e feldmaresciallo russo. Tra i generali di Alessandro fu indubbiamente il migliore: modesto, tenace, risoluto e pieno di saggezza.
Per saperne di più si veda cosa di lui Marx ed Engels dicono nella The
New American Cyclopœdia.
Baroche, Pierre
Jules (1802-1870),
Uomo politico francese, bonapartista, appartenne a vari governi dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851. Sotto la Monarchia di luglio fu seguace dell'opposizione dinastica. Dopo la
rivoluzione di febbraio accettò la repubblica. Divenuto successivamente
bonapartista aderì al colpo di stato e al Secondo Impero.
Barrot, Camille Hyacinthe Odilon (1791-1873),
avvocato orleanista, esponente dell'opposizione liberale sotto la Restaurazione
e capo dell'opposizione dinastica sotto la Monarchia di luglio, durante la
quale appoggiò il Thiers contro il Guizot. Partecipò
all'agitazione dei banchetti. Quando, contrariamente alle sue intenzioni,
questa si trasformò in un movimento insurrezionale, egli tentò invano di
placare gli insorti e accettò da Luigi Filippo l'incarico di formare un
governo, incarico concesso però troppo tardi, quando la situazione della
monarchia era irrimediabilmente compromessa. Anziché divenir capo di un governo
di "sinistra", com'egli desiderava, sotto la spinta dell'agitazione
condotta nel 1847-1848 contro le forze più reazionarie, il Barrot giunse così
al governo come esponente di queste, con l'appoggio di clericali come Falloux e
di legittimisti come Berryer, contro i quali egli, liberale laico e
"volterriano", aveva combattuto sotto la Restaurazione e la Monarchia
di luglio. Il rapido susseguirsi degli avvenimenti e le esigenze
dell'"ordine" avevano trasformato in trascurabili sfumature le sue
differenze dagli avversari di un tempo. Rimase in carica fino all'ottobre del
1849. Ritiratosi in disparte dopo il colpo di stato, si riavvicinò a L. Napoleone nel 1870, nell'epoca dell'Impero liberale.
Bastiat Frédéric (1801-1850),
Economista francese, apologeta del capitalismo.
Bastide Jules (1800-1879),
Uomo politico e pubblicista repubblicano francese, uno dei redattori del giornale "Le National" (1836-1846); nel 1848 deputato dell'Assemblea nazionale costituente e ministro degli esteri.
Baze, Jean Didier (1818-1881),
avvocato orleanista, già partigiano dell'opposizione dinastica, deputato alla
Costituente e alla legislativa. Esiliato dopo il colpo di stato del 2 dicembre.
Bazoli Giovanni (1935-),
Presidente di Banca Intesa. La famiglia Bazoli fa parte delle "famiglie cattoliche" bresciane, spesso intrecciate tra loro come i Montini, i Bazoli ed i Comadini.
Beaumarchais Pierre-Augustin Caron de (1732-1799),
Drammaturgo francese.
Beaune Jean-Baptiste-Augustin de (1796-1849),
Uomo politico francese, deputato legittimista all'Assemblea nazionale costituente nel 1848.
Bedeau,
Marie Alphonse (1804-1865),
già distintosi in Algeria, dove fu nel 1847 governatore generale. Agendo con
poco vigore contro gli insorti, nel febbraio 1848, egli si acquistò meriti
presso i repubblicani. Ebbe vari incarichi militari dal Governo provvisorio.
Vicepresidente della Costituente e della Legislativa. Fu repubblicano moderato
e si avvicinò poi al "partito dell'ordine". Esiliato dopo il colpo di
stato.
Bell Alexander Graham (1847-1922),
Fisiologo scozzese, inventore. Fu professore di fisiologia degli organi vocali all'università di Boston; l'attività di rieducatore di sordomuti lo portò a realizzare apparecchi in grado di rendere visibile il suono; giunse alla invenzione del telefono chiedendone il brevetto (1876). La Bell Telephon fu fondata con il sostegno delle principali banche bostoniane (1877); seppe così tradurre l'invenzione in poco tempo in attività industriale e introdurla tempestivamente in Europa.
Beneduce Alberto (1877-1944),
Presidente dell'IRI, alla sua fondazione. Laureatosi in matematica (Napoli, 1902). svolse attività di statistico al ministero dell'Agricoltura, Industria e Commercio. Interventista, collaborò con Stringher all'istituzione del Consorzio per Sovvenzioni su Valori industriali. Fu cons. deleg. dell'lNA (1916); deputato nel collegio di Casetta (1919), ministro del Lavoro e della Previdenza sociale con I. Bonomi (1921-22).
Bennigsen, Levin August Teophil, (1745-1826),
conte, generale russo
Per saperne di più si veda cosa di lui Marx ed Engels dicono nella The
New American Cyclopœdia.
Benoit d'Azy,
Denis (1796-1880),
industriale e finanziere, ispettore delle
finanze sotto la Restaurazione e deputato legittimista sotto L. Filippo.
Deputato e vicepresidente della Legislativa. Si ritirò dalla politica dopo il 2
dicembre.
Berlinguer Enrico (1922-1984),
leader del Partito Comunista Italiano durante i cosiddetti "anni di
piombo". Sostenitore della "via italiana al socialismo" e dell'
"eurocomunismo". Secondo queste teorie il sistema capitalista non portava più a crisi e a guerre e la
rivoluzione socialista non era più necessaria alla classe operaia e alle masse
popolari del nostro paese, le quali potevano risolvere i loro principali problemi
strappando riforme su riforme fino a creare una società socialista.
Trasformando la lotta per il socialismo in una battaglia elettorale per la conquista dello Stato borghese dall'interno della
società civile, cercando di costruire la propria egemonia attraverso una
peculiare «battaglia delle idee» ed una proposta di «riforma intellettuale e
morale» in grado di ottenere il «consenso» delle masse circa una prospettiva
socialista, Berlinguer ha rotto tutti i ponti con il marxismo, portando
indietro di decenni il movimento operaio:
“Berlinguer ed Amendola ripetono,
spesso malamente dato il loro grado di conoscenza specifica, quello che più
organicamente, a cavallo del secolo, ha elaborato il revisionismo
socialdemocratico.” Parassitismo
sociale e lotta politica, Arrigo Cervetto (giugno 1976).
Bernadotte Jean Baptiste Jules (1764-1844),
maresciallo dell'impero francese, principe di Fonte Corvo e, con il nome di
Carlo XIV Giovanni, re di Svezia e di Norvegia.
Per saperne di più si veda cosa di lui Marx ed Engels dicono nella The
New American Cyclopœdia.
Berryer Pierre-Antoine Pierre (1790-1868),
avvocato legittimista, di
tendenze liberali sotto la Restaurazione, sempre rieletto alla Camera sotto la
Monarchia di luglio. Accettò di difendere L. Napoleone
nel processo per il colpo di mano bonapartista di Boulogne. Deputato alla
Costituente e alla Legislativa, fu escluso dalla vita politica dopo il 2
dicembre. Nel 1863 fu eletto nel Corpo legislativo e avversò la politica estera
del Secondo Impero.
Berthelot Pierre-Eugène-Marcelin (1827-1907),
chimico francese, si occupò della storia della chimica.
Billault, Auguste Adolphe Marie (1805-1863),
avvocato orleanista deputato del partito di Thiers,
sotto la Monarchia di luglio e poi deputato alla Costituente. Non fu eletto
alla Legislativa. Fu ministro degli interni di Napoleone III
dal 1854 al 1858.
Bissolati Leonida (1857-1920),
riformista italiano; dopo aver partecipato nel 1892 alla fondazione de il
«partito» socialista che, divenuto dal 1895 «Partito Socialista Italiano»,
assunse una base teorica fondamentalmente marxista, per poi assumere successivamente
posizioni riformiste. Fu direttore dell’Avanti! fino alle dimissioni del
1902 dovute alle critiche subite da parte dei rivoluzionari. Al congresso del
Partito socialista dell'aprile 1904, Bissolati era per l'aperta ammissione del
possibilismo parlamentare, o voto di appoggio a ministeri; nel 1910, a capo dei
riformisti di estrema destra, era giunto a far propria la tesi di un
ex-anarchico, Comunardo Braccialarghe,- che riconosceva la necessità della
difesa della patria in caso di aggressione straniera, nel qual caso Bissolati
aveva addirittura preconizzato l'abbandono del tradizionale voto socialista
contro i bilanci militari. Nel 1912, al congresso di Reggio Emilia, sotto la
pressione della sinistra, fu, insieme ai riformisti più dichiarati fautori
della guerra e della collaborazione con il governo e la borghesia, espulso dal
partito.
Blind Karl (1826-1907),
giornalista e scrittore tedesco; democratico, partecipò al movimento
rivoluzionario del 1848. Negli anni '50 fu uno dei capi dell'emigrazione
tedesca a Londra.
Il giudizio di Marx nei suoi confronti e assai severo: “Un'altra banda, come
Blind, che vuole unire democrazia e patriottismo, si rende ridicola. [Blind è
una] piccola pulce badese tenuta in caldo nella piscia democratica” (lettera ad Engels del 17 dicembre 1858).
Blum Léon (1872-1950),
riformista, membro del partito socialista francese a partire
dal 1899, fu eletto deputato nel 1919 e, un anno dopo, divenne presidente del
partito. Si oppose all'adesione di quest'ultimo all'Internazionale Comunista,
decisa in occasione del congresso di Tours (dicembre 1920). In seguito si
dedicò alla riorganizzazione delle file socialiste, divenendone la guida
intellettuale. Capeggiò l'opposizione ai governi di destra di Millerand e di Poincaré e, nel
1924, appoggiò il cartello delle sinistre guidato da Herriot.
Giocò un ruolo di primo piano all'interno dell'Internazionale operaia e
Socialista (nuovo nome adottato dalla Seconda Internazionale al momento della
sua riorganizzazione postbellica, nel maggio del 1923), dove sostenne la
corrente riformista di sinistra. Favorevole all'unità d'azione con i comunisti,
capeggiò, in nome delle «esigenze di difesa
nazionale», il primo governo di
Fronte Popolare in Francia nel 1936-37. Sostenne una politica di resistenza
alla Germania nazista e nel 1940 votò a Vichy contro la concessione dei pieni
poteri al maresciallo Pétain. Arrestato e processato, venne poi consegnato ai
tedeschi che lo deportarono a Buchenwald. Liberato nel maggio del 1945, tornò
ad essere il massimo dirigente del socialismo francese e nel 1946 formò per
breve tempo un governo di transizione che favori la ricostruzione capitalistica
del secondo dopoguerra.
Blum Robert (1807-1948),
"martire della rivoluzione tedesca, figlio di un povero bottaio a giornata che morì nel 1815. Allo scoppio della rivoluzione di febbraio del 1848 Blum divenne il punto di riferimento del partito liberale della Sassonia, fondò l'Associazione della patria e, in generale, si dimostrò un infaticabile agitatore. successivamente divenne membro del parlamento di Francoforte. Fu un oratore convincente, piuttosto teatrale e molto popolare. Blum si unì ai ranghi del corpo studentesco e diresse una barricata durante i combattimenti; dopo la conquista della città da parte di Windischgràtz, Blum sedeva conversando tranquillamente in un albergo di Vienna quando l'edificio fu circondato dai soldati ed egli fu fatto prigioniero. Portato di fronte alla corte marziale, rifiutò di rinnegare i suoi discorsi e le sue azioni e fu condannato al patibolo, sentenza poi tramutata in fucilazione". [tratto dalla voce scritta da Marx per la The
New American Cyclopœdia.
Blücher, Gebhard Leberecht von, principe di Wahlstatt, (1742-1819),
feldmaresciallo prussiano
Per saperne di più si veda cosa di lui Marx ed Engels dicono nella The
New American Cyclopœdia.
Blücher Vassili Konstantinovitch (pseudonimo Galine) (1889-1938),
Operaio, poi sottufficiale. Bolscevico dal 1916, ha diretto nel 1919 la 51° divisione dell'Armata Rossa. Consigliere militare in Cina dal 1924 al 1927; maresciallo dal 1934. Ha presieduto il tribunale che ha "giudicato" i capi dell'Armata Rossa nel 1938, è poi stato anch'egli vittime delle stesse purghe staliniane cui aveva collaborato.
Boguslawski Albert von (1834-1905),
Generale prussiano.
Boisguillebert Pierre Le Pesant de (1646-1714),
Economista francese, precursore dei fisiocratici, fondatore dell'economia classica borghese in Francia.
Bonaparte Jéróme-Napoléon-Joseph-Charles-Paul, principe Napoleone (1822-1891),
Cugino di Napoleone III; deputato alla Costituente e alla Legislativa durante la II Repubblica; soprannominato Plon-Plon e principe "rosso".
Borboni,
dinastia reale francese; regnò in Francia (1589-1792 e 1815-1830), in Spagna (1701-1931), nel Regno delle due Sicilie (1735-1860) e a Parma (1748-1859).
Bréa Jean-Baptiste-Fidéle (1790-1848),
Generale francese; nel 1848 partecipò alla repressione dell'insurrezione parigina di giugno e fu ucciso dagli insorti.
Bright John (1811-1889),
Industriale e uomo politico inglese, fu con Richard Cobden uno dei fondatori della Lega contro le leggi sul grano.
Broglie, Achille Charles Léonce Victor duca di (1785-1870),
già presidente del consiglio, ministro dell'istruzione, degli interni e degli
esteri sotto Luigi Filippo. Deputato orleanista alla Legislativa. Si ritirò
dalla vita pubblica dopo il colpo di stato.
Brousse Paul Louis (1854-1912),,
socialista francese, avvicinatosi agli anarchici bakuniniani dopo la Commune, negli anni dell'emigrazione in Spagna.
Brusilov A.A. (-),
generale zarista russo.
Bryan ,
americano, "pacifista" negli anni precedenti la prima guerra
mondiale. Secondo il giudizio di Trotsky, il pacifismo
"d'opposizione" di Bryan fornì la più potente arma per l'adempimento
di questo compito, cioè, l'addomesticamento delle masse con metodi militaristi.
(Pacifismo come servo
dell'imperialismo)
Bullejos José (1899-1974),
dirigente del Partito comunista spagnolo, convocato a Mosca nell'autunno del
1932 venne poi espulso dal partito, arrestato ed infine espulso dall'Unione
Sovietica staliniana.
Burenin Viktor Petrovich (1841-1926),
pubblicista e poeta russo, collaboratore (dalla metà degli anni Settanta) del giornale reazionario Novoe Vremia (Tempi nuovi). Lenin si serve del suo nome per indicare i metodi polemici disonesti.
Buridano
Giovanni,
filosofo scolastico francese del secolo XIV; famoso il suo esempio
su un asino (conosciuto come Asino di Buridano), il quale, indeciso se mangiare
la biada che aveva alla sua destra e quella che aveva alla sua sinistra, si
lasciò morire di fame.
Butenko Th. (-),
fascista, entrato nel PCUS staliniano negli anni '30. Nelle parole di Boris
Souvarine, “egli appartiene alla cinica generazione in stile GPU e formatasi
alla scuola di Stalin” (poscritto al suo Stalin: A Critical Survey of
Bolshevism, 1939)
Ultima modifica 25.06.2001